Imprese, investimenti agevolati in PMI e Startup

Imprese: investimenti agevolati in PMI e startup

Da ormai diversi anni è stata introdotta nel nostro ordinamento una disciplina organica in materia di Startup e PMI innovative. In tempi recenti, da ultimo con il Decreto Rilancio del 2020, si è assistito a un potenziamento delle iniziative già in essere e all’introduzione di nuove misure rivolte all’ecosistema dell’innovazione.

Al fine di rafforzare ulteriormente l’ecosistema delle startup e PMI innovative, dal punto di vista fiscale l’art. 38 del decreto-legge n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) ha previsto una nuova agevolazione seguendo la via degli incentivi già in essere nel nostro ordinamento, ma parallela e del tutto autonoma. L’agevolazione è rivolta esclusivamente ai soggetti IRPEF e prevede una detrazione pari al 50% del capitale investito in startup e PMI innovative.
Gli investimenti agevolabili sono quelli effettuati successivamente al 1° gennaio 2020 e a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.

LIMITI DELL’AGEVOLAZIONE

È necessario considerare, assieme ai vantaggi che tale misura porta, anche i limiti che vengono posti. 

L’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni e può essere effettuato direttamente, o per il tramite di organismi d’investimento collettivo del risparmio (OICR) che investano prevalentemente in startup innovative o PMI innovative.

Per investimenti effettuati in startup innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 100mila euro per ciascun periodo di imposta. Per investimenti effettuati in PMI innovative, l’investimento agevolabile ammonta ad un massimo di 300mila euro per ciascun periodo di imposta.

Ai sensi del Regolamento “de minimis”, la startup innovativa o la PMI innovativa destinataria dell’investimento non può ottenere aiuti in “de minimis” per più di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

Il regime de minis, disciplinato dal Regolamento UE n. 1407/2013, prevede un meccanismo di deroga che permette agli Stati membri di erogare alle imprese residenti aiuti di limitato importo evitando il complesso iter di notifica alla Commissione Europea previsto per la concessione di Aiuti di Stato.